Ciao mondo!!

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Tanto pe cantà

Pe’ fa` la vita meno amara
me so’ comprato ‘sta chitara
e quanno er sole scenne e more
me sento ‘n core cantatore.
La voce e` poca ma ‘ntonata,
nun serve a fa’ ‘na serenata
ma solamente a fa` ‘n maniera
de famme ‘n sogno a prima sera…

Tanto pe’ canta`
perche` me sento un friccico ner core
tanto pe’ sogna`
perche` ner petto me ce naschi ‘n fiore
fiore de lilla`
che m’ariporti verso er primo amore
che sospirava le canzoni mie
e m’aritontoniva de bucie.

Canzoni belle e appassionate
che Roma mia m’aricordate,
cantate solo pe’ dispetto,
ma co’ ‘na smania dentro ar petto,
io nun ve canto a voce piena,
ma tutta l’anima e` serena
e quanno er cielo se scolora
de me nessuna se ‘nnamora…

Tanto pe’ canta`
perche` me sento un friccico ner core
tanto pe’ sogna`
perche` ner petto me ce naschi un fiore
fiore de lilla`
che m’ariporti verso er primo amore
che sospirava le canzoni mie
e m’aritontoniva de bucie.

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Conta una cosa sola

Conta una cosa sola. Ma msn ritiene giusto
informarmi che la Marcuzzi ha le tette grosse (come se me ne importasse
qualcosa), che esistono i ricchi (ma va?), e che il caldo è colpa
dell’estate.

Colpa mia se me la prendo. Ho la testa sulle nuvole, voglio fare l’astronauta del resto, e vivo giorni oziosi e confusi. A volte non so se devo grattarmi l’orologio o caricarmi il culo. No, non importa alla fine, conta una cosa sola ed io sono il re dei trichechi. Lo so che dico cose confuse ma non posso farci niente, è il mondo ad essere poco ordinato. Ce da diventare pazzi per dare un senso a tutto questo.

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Libertà, fraternità, uguaglianza

La libertà non è una concessione che uno stato fa ai cittadini. La libertà è uno stato naturale dell’uomo.

Noi nasciamo liberi di fare tutto quello che vogliamo nei limiti delle nostre capacità. Quando sentite qualcuno che parla di limitare la vostra libertà e come se qualcuno vi stessi dicendo che vuole tagliarvi una mano. Dobbiamo uscire dal concetto che è lo stato a garantire la nostra libertà. Lo stato può unicamente limitarla.

Essere liberi non vuol dire essere unicamente fare quello che si vuole. Sopratutto vuol dire essere capaci di agire al di sopra di condizionamenti imposti, della paura, del dolore. Spesso la maggiore libertà si manifesta nel fare quello che noi non vorremmo fare.

Essere uomini liberi vuol dire anche sollevarsi dalla condizione di bestie pensanti o animali intelligenti. Realizzare completamente la capacità morali umane, il concetto di uguaglianza, fraternità, libertà

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La carota

Scopro cose nuove ogni giorno e ogni giorno capisco meglio quelle vecchie.

Costante crescita, non invecchiamento. Divento più grande, altri diventano solo più decrepiti. Poi ritorno a pensare a tutte quelle persone che per un motivo o per l’altro ce l’hanno con me. O che mi odiano perchè non sono stato in grado di amarle. Pazienza allora. Non me ne dispiaccio poi tanto. Dovrei forse chiedervi scusa.

In ogni caso il passato non si può cambiare e dobbiamo andare avanti con quello che abbiamo, sappiamo, possiamo. Del resto lo diceva anche Jon Osterman che "è troppo tardi, lo è sempre stato". Il futuro dal suo punto di vista è già accaduto. E chi ci dice che non sia così? Quello che conta davvero, e oggi l’ho capito con estrema chiarezza, è non mollare mai.

Alla fine ho capito perchè mi piacevano tanto le storie di epica, i fumetti di supereroi, i romanzi fantasy
Perchè i protagonisti, nonostante tutto non mollavano mai.

Ed allora cito il dialogo di un bel libro che ho letto

Raistlin "la speranza è la negazione della realtà, è la carota che si mette davanti al cavallo per convincerlo ad andare avanti lungo la strada"
Tanis   "Stai dicendo che dobbiamo arrenderci?"
Raistlin "Sto dicendo che è meglio lasciar stare la carota e concentrarci sulla strada"

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Godendosi il silenzio

L’automobile scivola sulla strada notturna illuminata dalla surreale,
gialla, luce dei lampioni sul raccordo.
Metto la mano fuori dal finestrino, non c’è nessuno ne davanti ne
dietro. La serata è calda e respiro il vento fresco che entra a cento
chilometri orari .

Lasciando la mano libera e modulando la sua inclinazione al vento si si
alza e sembra quasi che voli.
Lo stereo è saltato alla precedente buca ma in questo silenzio sembra
tutto perfetto.

Mi sento pieno di una serafica pace, come quella che si prova dopo una
lunga corsa a perdifiato o dopo aver urlato molto a lungo.

La radio decide che può ricominciare a funzionare e riattacca sul finale
di una bella canzone che canticchio spesso
"enjoy the silence"

stop

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Sei gradi di turbolenza interiore

Il primo il pensiero
il secondo è la legge
il terzo è la comunicazione
il quarto è lo stomaco
il quinto è il cervello
il sesto è l’elettricità
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Il giorno che la terra tremò

Circa un anno fa, un giorno che credo non dimenticherà mai, la terrà tremò sotto un’intera regione italiana.

Mercalli quando creò la sua nota scala per stabilire la forza di un terremoto che si basa non sulla potenza effettiva ma sui danni che esso causa forse perchè aveva capito già allora che in Italia le cose oggettive non contanto. Che un terremoto può fare gli stessi danni di uno 10 volte più forte causa la negligenza dei nostri controllori, delle persone alle quali affidiamo la nostra sicurezza, la gestione della cosa pubblica.

Quindi non c’è da stupirsi se un 5,3 della scala Richter causa distruzione come ne avrebbe procurato un bombardamento quando in giappone con un terremoto di 6.5 non escono nemmeno dai palazzi e gli unici morti che ci sono è per attacchi cardiaci o alri malori.

Non c’è da stupirsi che qualcuno rida al telefono pensando agli appalti per la ricostruzione se il capo della protezione civile è coinvolto in affari di prostituzione, corruzione, appalti truccati – quando serviva, perchè con le leggi di questo governo non serviva neanche più truccarli-. Non c’è da stupirsi se il palazzo di ingegneria crolla come un castello di carte perchè manca un pilastro portante. Non c’è da meravigliarsi se l’ospedale, una struttura che dovrebbe poter sopportare e rimanere operativa a sollecitazioni quasi apocalittiche, diventa una trappola per topi perchè una delle maggiori società di costruzione italiane aveva usato la sabbia marina negli impasti di cemento.

E colgo oggi con un sorriso amaro la notizia che i capi della protezione civile, sismologi e altri sono stati indagati per mancato allarme e sottovalutazione dei rischi. Ironia della sorte un ricercatore che tentò di avvertire la popolazione (Giuliani, forse ve lo ricordate) fu invece indagato per procurato allarme. Schizofrenie della nostra repubblica.

Ricordo che il giorno prima ero a Pisa a trovare un’amica e quella sera usci il discorso su Giuliani che tentava di avvertire le persone del terremoto e che fu denunciato dal sindaco di Sulmona. Io commentai "Beh poi bisogna davvero vedere su quali elementi parla questo signore".  Perchè l’Abruzzo è una regione a rischio sismico e solo un pazzo sottovaluterebbe un’allarme del genere. Lo dovrebbero sapere tutti.

E invece la politca fu "meglio non creare il panico"
Ma cosa c’è di sbagliato nella paura? La paura è la reazione naturale di fronte al pericolo.
I pazzi non hanno paura.

Forse perchè temevano di perdere qualche voto? Un voto vale la sicurezza di tutta la popolazione?
E qui non si parla di sicurezza in termini di criminalità. Qui si parla di sicurezza in termini di vite delle persone.

Ma per queste persone non è importante.
Non lo è mai stato probabilmente.

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Unleash the fire

Welcome to the Anarchy
Enigmatic entity
The grand illusion – destitution
infecting one and all

Forces they’re oppressing me
Lords of mediocrity
an iron will shall break the still
some will rise and some will fall

Oh… yes, we ride through stormy skies of Fire

Evil lies they mesmerize
from the dragons’ tongue they slide
a fury lashes from the ashes
never losing sight

Pounding down the wicked ones
Tyrants now are overcome
A final yell from hounds of Hell
rising we unite

Oh… yes we ride through stormy skies

The endless nights
In the moonlight, we do gather
We curse uncertainty and false desires
We lift the mask
and stand together – one and all
and when the flames grow dim, look within
Unleash the Fire…

A time will come
when all will see In the end – its just a game
Time will tell
when all these things that have come to pass – still remain

The endless nights
In the moonlight, we do gather
We curse uncertainty and false desires
We lift the mask
and stand together – one and all
and when the flames grow dim, look within
Unleash the Fire…

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Hight Tide

Exams, responsability and the will of be elsewhere. The things of life seem to me like an hight tide. Through days of apaty, the tide washes over me.
Obtaining what I want, and doing what I want to do…where it lead? Probably I should do the only thing I can do, but just making music, or poetry, would not to be like a time wast? What does it changes the reality?

Is there any sense to my ambitions or, like we all, I’m seeking only for myself destructions.
All this, those people, those fact of life, seems to me like an hight tide

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